mercoledì, novembre 16, 2005
Se son rose...
...Fioriranno
Ore 07.40 La giornata è splendida. Come ogni giorno mi sveglio non proprio di buon mattino e inizio a "carburare" per vivere la mia ennesima giornata di lavoro. Un caffè, i denti lavati, uno sguardo veloce al televideo (scusate ma ancora non leggo il giornale come fanno gli uomini veri).
Poi con interminabili lagne (interne) prendo la macchina e vado.. traffico, confusione, gente che litiga, clacson...
Inizia la parte operativa della giornata, in quanto inizia il mio lavoro vero e proprio. Mi ritrovo a combattere con 12 persone, la più piccola delle quali mi potrebbe venire madre/padre (o quasi) e mi ritrovo a dovere spiegare delle cose assurde a gente che lavora da 30 anni...
Scattano le varie polemiche, la gente è insoddisfatta del suo lavoro... la gente è refrattaria all'informatica, la vede come una minaccia. E chi le sta di fronte? io.
Mi chiedo... a che serve tutto quello che sto facendo? è un lavoro gratificante? forse.
E' un lavoro remunerativo? non credo.
E' un lavoro che mi farà fare carriera? non credo.
E' un lavoro.
Non mi permetterei mai di criticare il mio lavoro, capisco che mi devo ritenere fortunato ad averlo, ci sono tante persone che penano e stanno passando le pene dell'inferno perchè non hanno lavoro...
Ma posso permettermi almeno di chiedermi dove mi porterà questo lavoro?
Ho fatto tanti lavori nella mia vita, e anche quando ho lavorato come muratore mi sentivo molto bene anche se con la schiena a pezzi...
Invece qui mi trovo a fronteggiare, oltre che il muro di gomma che divide le persone dalle macchine, una serie di 1 e di 0 messi in fila secondo strutture indecifrabili. Combatto con uno e zeri.
Beh... scusate, adesso c'ho taaaaaanti uno e zeri con cui litigare, quindi torno a indossare i panni dell'informatico ma... la spunterò!
Mi servirà nella vita avere combattuto contro questo "nemico" digitale?
Mi viene da dire .............se son rose..............
 
posted by Marco at 15:32 | Permalink |


4 Comments:


At 12:06 PM, Blogger Giuseppe Scaletta

Amico, pensa che quegli uni e quegli zeri ce li mettiamo lì noi, e servono ad un solo scopo: comunicare. E tu sei un interprete e questo è il tuo scopo!
Abbiamo tutti il diritto ed il dovere di comunicare, è lo stesso principio per cui si leggono i giornali o si guarda il televideo.
Dovresti sentirti fortunato di far parte di quest'ingranaggio.
Pace.

 

At 1:26 PM, Blogger Marco

si, ma secondo me stiamo iniziando a farci un po sovrastare dagli 1 e 0... Hai presente quei film di fantascienza dove le macchine, i "numeri", prendono il controllo e acquisiscono coscienza di se??? ecco, mi sento un po in quella situazione!

 

At 9:27 AM, Blogger Giuseppe Scaletta

Sì, accadrà. È inevitabile.

 

At 3:43 PM, Anonymous Anonimo

ciò significa che sei vivo...e vero.